sabato 16 settembre 2017

Huawei Mate 10: a Ottobre con 3 modelli, comprese le varianti Pro e Lite

Come annunciato allo scorso IFA 2017, la cinese Huawei – che da poco (a Luglio) ha superato Apple nelle vendite – si appresta a lanciare una nuova gamma di smartphone, i Mate 10. L’evento ad essi dedicato si terrà a Monaco di Baviera, il 16 Ottobre ma, nelle scorse ore, sono emerse interessanti indiscrezioni sul cosa aspettarsi in sede di kermesse.
Contrariamente alle informazioni ufficiali, che propendevano per la presentazione di soli 2 dispositivi, secondo il leaker Evan Blass (@evleaks), sono ben 3 i dispositivi telefonici che Huawei potrebbe esibire per l’occasione: nello specifico, dovrebbe esservi un top di gamma col nome in codice di “Blanc“, una versione Lite provvisoriamente nota come “Alps“, e un modello normale etichettato come “Marcel“.
Da quanto rivelato, nonostante tutti i 3 i device debbano montare uno chassis immune ad acqua e polvere (IP68), e – lato software Androi 8.0 Oreo personalizzato con l’interfaccia EMUI 6.0, vi sarà un deciso divario tra il modello di punta, e quello Lite: il Mate 10 “Pro” va verso l’adozione di un display da quasi 6 pollici (5.99”) con risoluzione QHD + (1.440 x 2.880 pixel, rapporto di forma 18:9), e tecnologia IPS.
Il processore di questo modello sarà il recentissimo Kirin 970, fatto in casa dall’azienda, associato a 6 GB di RAM, ed a 64/128 GB di storage: entro appena 7.5 mm di spessore, vi sarà posto per una maxi batteria, da 4000 mAh, e per un modem LTE cat. 16. Anche il comparto multimediale sarà senza compromessi, nel Mate 10 Pro, con una fotocamera anteriore da 8 megapixel, ed una doppia fotocamera posteriore LEICA (come negli smartphone della serie P9 e P10) costituita da 2 sensori, uno da 20 e l’altro da 12 megapixel, ambedue stabilizzati otticamente e con apertura del focale a f/1.6.
Passando alla variante Lite, Blass ipotizza un display IPS da 5.88 pollici, con risoluzione QHD (1.440 x 2.560 pixel, rapporto di forma a 16:9): il processore sarà sempre un Kirin 970, ma la RAM scende a 4 GB, e – per lo storage – dovrebbe esservi solo il taglio da 64 GB. Il resto delle specifiche dovrebbe essere uguale al modello di punta, con una differenza sullo spessore (8.23mm), e la velocità dell’LTE, qui affidata ad un modem cat. 12.

venerdì 31 marzo 2017

Chips di zucchine croccanti al forno

Preparazione:
Per iniziare la preparazione delle chips di zucchine croccanti al forno dovete partire proprio delle zucchine.
Queste, infatti, andranno dapprima private delle due estremità e poi lavate accuratamente ed asciugate con un foglio di carta assorbente o un canovaccio. Le zucchine a questo punto andranno ridotte in fette piuttosto sottili. Per quest’operazione potete utilizzare un coltello ben affilato, facendo attenzione che tutte le fette abbiano più o meno lo stesso spessore, oppure una mandolina, che vi consentirà di velocizzare quest’operazione e soprattutto di avere un risultato ben omogeneo.
Quando le zucchine saranno tutte pronte dovrete passarle nell’olio extravergine d’oliva e poi nel pangrattato. Per un risultato più croccante e particolare utilizzate del pangrattato tritato più grossolanamente. In alternativa, per un risultato davvero perfetto, potete realizzare voi stessi il pangrattato partendo dal pane raffermo. In questo modo, aggiungendo il pane raffermo all’intero del mixer potrete dosare il risultato finale, decidendo di lasciare più grossolano il pangrattato che otterrete. Una volta cosparse anche del pangrattato le fette di zucchine andranno aggiustate di sale e pepe e messe su una teglia foderata con carta da forno, cosparse con dell’altro olio extravergine d’oliva e quindi messe in forno preriscaldato a 220°C per circa 10-15 minuti. Fate attenzione alla cottura delle chips, che dovranno diventare ben dorate così da formare una crosticina croccante. Non dovranno cuocere troppo a lungo perché corrono il rischio di bruciarsi dal momento che lo spessore è davvero esiguo. Girate le chips a metà cottura per un risultato ben omogeneo ed una panatura ed una croccantezza perfetta. Le chips di zucchine croccanti al forno sono quindi pronte per essere sfornate e servite ai vostri ospiti quando sono ancora calde.
In alternativa potete preparare delle chips di carote o delle chips di mele, che costituiranno un ottimo spezzafame durante la giornata.

Multe auto 2016: è Milano la capitale d’Italia

Quale città italiana ha incassato di più nel 2016 grazie alle multe? A rispondere a questo quesito ci ha pensato Quattroruote. Secondo l’inchiesta condotta dal popolare mensile automobilistico, lo scorso anno ad essere maggiormente tartassati sono stati i milanesi.
Emerge così che il capoluogo lombardo grazie alle multe ha potuto incassare ben 157 milioni di euro, confermando la sua prima posizione in assoluto nel panorama italiano. E dire che rispetto all’anno precedente le entrate raggranellate dai “ghisa” sono diminuite di quasi il 22%.
Quest’ultimo dato è comunque poca cosa se confrontato con la realtà capitolina. Qui, più che di diminuzione rispetto al 2015, è più corretto parlare di un vero e proprio crollo. Il 2016 segna infatti una contrazione delle entrate che supera il 78%. Con questi risultati Roma scivola indietro, passando dal secondo al quinto posto in classifica. La riscossione si ferma a poco più di 31 milioni di euro, esattamente cinque volte meno l’importo recuperato a Milano. E la questione si fa ancor più preoccupante se si considera quale sia stato l’incasso del solo secondo semestre 2016: parliamo di una misera cifra che non raggiunge 1,2 milioni di euro.
A questo punto sarebbe opportuno approfondirne le ragioni. La drastica diminuzione è figlia di un qualche funzionario sbadato che ha dimenticato di aggiornare i dati del “cervellone”? I vigili sotto la giunta Raggi hanno deciso di incrociare le braccia? Oppure gli automobilisti romani sono improvvisamente diventati disciplinati e ligi al codice della strada?
Tra il primo posto di Milano e il quinto di Roma troviamo Torino, Firenze e Bologna. Nel capoluogo piemontese le entrate derivanti dalle infrazioni stradali raggiungono i 47 milioni di euro. Firenze e Bologna sono rispettivamente al terzo e al quarto posto: per entrambe l’incasso è pressochè simile e si attesta a 34 milioni di euro.
Un altro aspetto interessante emerso dall’indagine curata da Quattroruote riguarda le entrate pro-capite, intendendo con ciò l’importo medio per verbale emesso. Anche qui a svettare è la città di Milano, con una media per verbale pari a 116,78 euro. Al secondo posto si colloca Padova con 92,30 euro, mentre sul gradino più basso del podio troviamo Parma con 90,78 euro.
Da qui si può concludere che se a livello di entrate assolute vincono ovviamente le città più grandi, a livello di entrate pro-capite anche le città più piccole possono dire la loro: non è quindi un caso se metà delle città presenti nella top ten ha meno di 100 mila abitanti.

"Scappa – Get Out", nei cinema italiani dal 18 maggio

La pellicola di Jordan Peele – che ha ottenuto un grande successo negli USA – racconta la storia di Chris, un giovane afro-americano che con la sua ragazza va a conoscere i suoceri nel nord del Paese. Il ragazzo noterà, all’interno della famiglia, comportamenti inquietanti facendo scoperte disturbanti che metteranno a repentaglio la sua stessa vita.
“Scappa – Get Out” ,diretto dall’esordiente Jordan Peele, noto in patria soprattutto come attore e sceneggiatore di serie tv, che ha curato anche lo script, è prodotto da Jason Blum e la sua Blumhouse Productions. Il protagonista principale è Daniel Kaluuya,  nel cast sono presenti anche Allison Williams, Catherine Keener, Caleb Landry Jones, Betty Gabriel, Marcus Henderson e Lakeith Stanfield.
Chris, un giovane afro-americano, visita la tenuta di famiglia della sua fidanzata bianca scoprendo il motivo che si cela dietro l’invito. Chris e la sua ragazza, Rose, decidono di  trascorrere un fine settimana al nord con i suoceri Missy e Dean. In un primo momento, Chris vede nel comportamento estremamente accomodante della famiglia, un espediente per dissimulare l’imbarazzo verso il colore diverso della sua pelle: tranne i domestici nel vicinato non esistono uomini di colore. Con il passare del tempo,  una serie di scoperte sempre più inquietanti, lo condurranno ad una verità sconcertante.
Il cast completo è composto da: Daniel Kaluuya (Chris Washington), Allison Williams (Rose Armitage), Bradley Whitford (Dean Armitage), Catherine Keener (Missy Armitage), Caleb Landry Jones (Jeremy Armitage), Lil Rel Howery (Rod Williams), Betty Gabriel (Georgina), Marcus Henderson (Walter), LaKeith Stanfield: (Andre “Logan” Hayworth), Stephen Root (Jim Hudson) ed Erika Alexander (Detective Latoya).

sabato 31 dicembre 2016

Techwatch Mini 2, smartwatch italiano tutto trendy e polifunzionale

Techmade, realtà italiana con esperienza decennale nell’information technology, oltre ad un corposo assortimento di accessori informatici, ha – da tempo – fatto il suo ingresso anche nel settore smart a suon di action camera, smartphone, e smartwatch. A tal proposito, proprio col fine di rendere più completa la sua gamma di gadget wereable, la società di Marcianise ha annunciato il nuovo Techwatch Mini 2, uno smartwatch trendy e polifunzionale.

Techwatch Mini 2 ha un formfactor classico, con una scocca compatta (250 x 40 x 10.5 mm) realizzata in materiale plastico all’interno della quale si inserisce un display touch TFT da 1.44 pollici: grazie alla tecnologia in questione, la risoluzione – in rapporto alle dimensioni del monitor – è ampia, da 128 x 128 pixel, ed assicura un buon controllo manuale sulle icone delle varie funzionalità presenti.
Tra queste ultime, Techwatch Mini 2 spicca per la capacità di controllo remoto dello smartphone: grazie al Bluetooth, e ad una companion app per device Android (dalla versione 4.2 in su) e iOS (dalla 7), è possibile ricevere le notifiche delle principali applicazioni, e controllare comodamente la riproduzione delle playlist presenti sullo smartphone. Non meno utile è la feature “antifurto” che, in seguito al pairing col proprio telefono, consente di ricevere un alert sonoro ogniqualvolta che quest’ultimo si allontani troppo (oltre 10 metri) dal wereable.
Ovviamente, nelle vesti di “miglior amico” informatico dello smartphone, il Techwatch Mini 2 consente anche di fare e ricevere le telefonate: non ha lo slot per le microSIM ma – connesso con lo smartphone, e dotato di uno speaker integrato – sarà comunque possibile utilizzarlo allo scopo senza la necessità d’impugnare il proprio smartphone. Utile nelle fredde giornate invernali.
Al suo interno troviamo, inoltre, una dotazione che ne tradisce le vocazioni salutistiche in salsa fitness. Grazie al pedometro, che rileva i movimenti del corpo, è possibile ricavare l’ammontare dei passi compiuti, mentre la presenza di uno Sleep monitor rende possibile monitorare sia le fasi di sonno leggero che quello di sonno pesante. Sempre nell’ottica di gestire un corretto rapporto sonno/veglia, il Techwatch Mini 2 annovera la feature “Sveglia” che consente di impostarne una sul proprio smartphone, onde non avere avvisi ridondanti e duplicati. A supporto delle succitati feature, troviamo una batteria da 380 mAh che garantisce un’autonomia completa sino a fine giornata.
Techwatch Mini 2 è personalizzabile secondo lo stile dell’utente: lo chassis, infatti, è stato cadenzato nelle colorazioni oro rosa, argento, e nero, mentre i cinturini, intercambiabili, sono realizzati in morbido silicone nelle tonalità bianco e nero. Attualmente, il nuovo Techwatch di Techmade è già in commercio, sul sito aziendale, nei negozi di elettronica, e nelle gioiellerie, ad un prezzo di 60 euro, comprensivo – però – anche della classica ed affidabile garanzia italiana.

I musicisti e cantanti stranieri morti nel 2016, ecco l’elenco

Ogni anno sono sempre in molti gli artisti che ci lasciano, ma mai come nel 2016 il vuoto è sembrato così incolmabile, con nomi di immenso spicco del panorama musicale internazionale che se ne sono andati.
Come abbiamo fatto lo scorso anno, ecco un elenco dei musicisti e cantanti stranieri che sono scomparsi nel corso del 2016.
Il 2016 è iniziato con la morte scioccante di David Bowie, iconico rocker poliedrico la cui scomparsa a 69 anni ha sconvolto il mondo della musica. Il musicista combatteva da 18 mesi con un cancro al fegato, ma non ha mai reso pubblica la sua lotta con la malattia. Pochi giorni prima della morte è uscito il suo album “Blackstar”, una sorta di testamento musicale di Bowie realizzato con la consapevolezza che sarebbe stato il suo ultimo lavoro.
Il 2 gennaio è venuto a mancare Brad Fuller, compositore 62enne la cui opera più famosa è sicuramente nota alla maggior parte dei giovani del mondo. Fu infatti lui a comporre la celeberrima musica del videogioco “Tetris”.
Il 26 gennaio è venuto a mancare il 53enne Black, all’anagrafe Colin Vearncombe, che rimarrà immortale grazie alla sua “Wonderful Life”.
Il 28 gennaio sono morti due membri fondatori della band rock americana Jefferson Airplane, Signe Toly Anderson, morta a 74 anni per una malattia cronica ai polmoni, e Paul Kantner, morto a 74 anni in seguito ad un attacco di cuore che lo aveva colpito qualche giorno prima.
Anche la band Emerson, Lake & Palmer ha perso due dei suoi tre membri, con il suicidio di Keith Emerson a marzo e la morte di Greg Lake a dicembre.
E’ stato invece un cancro causare la scomparsa di Glenn Frey, chitarrista, paroliere e membro fondante degli Eagles, morto a 67 anni il 18 gennaio, mentre a febbraio è venuto a mancare Maurice White, 74enne fondatore degli Earth, Wind & Fire.
Il 14 febbraio, dopo una lunga battaglia con un cancro alla gola, è morto a 73 anni il produttore musicale René Angélil, noto manager musicale artefice del successo della moglie, la cantante Celine Dion.
Il 27 Aprile è stato ritrovato senza vita nella sua residenza in Minnesota il 39enne Prince, icona della musica con 7 premi Grammy e 39 album pubblicati in carriera. L’iconico cantante di “Purple Rain” e “Kiss”, la cui eredità è tuttora contesa dai suoi diversi fratelli e fratellastri, curava personalmente ogni fase di realizzazione dei propri album ed era ritenuto uno dei chitarristi più bravi al mondo.
Marzo ha visto la morte della cantate country Joey Feek, uccisa a soli 40 anni da un cancro, e del produttore musicale David Gest, ex marito di Lisa Minnelli trovato morto a 62 anni in un hotel di Londra poche settimane dopo la sua partecipazione nella versione inglese del Grande Fratello Vip. Anche Frank Sinatra Jr, figlio del celeberrimo cantante italo-americano, è venuto a mancare a marzo all’età di 72 anni.
L’8 marzo è morto Sir George Martin, definito da molti come il “quinto Beatle”. Il produttore 90enne è infatti stato ricordato come parte integrante del successo della boyband più famosa della storia.
A giugno è venuto a mancare John Berry, parte della formazione originale dei Beastie Boys e morto a soli 51 anni dopo una lunga lotta con la demenza giovanile. Giugno è stato il mese che ha visto anche la morte shoccante della concorrente di The Voice versione americana Christina Grimmie, assassinata a colpi di arma da fuoco da un fan a soli 22 anni. Pochi giorni più tardi la stessa sorte è toccata al cantante messicano Alejandro Fuentes, ex concorrente di The Voice in Messico ucciso da un colpo d’arma da fuoco a Chicago.
Ad Agosto è morto il manager Lou Pearlman, creatore di numerose boyband americane di fine anni ’90 come gli *Nsync ed i Backstreet Boys. Il 62enne, che era stato licenziato e denunciato dalle band che aveva creato, è morto in prigione, dove stava scontando una pena di 25 anni per truffa.
Il 23 ottobre ha visto l’addio di Pete Burns, frontman della band Dead or Alive nota per la hit “You Spin Me Round”, morto a 57 anni per un infarto legato ai numerosi interventi di chirurgia plastica ai quali si era sottoposto negli anni.
Leonard Cohen, cantautore americano reso immortale dalla sua “Hallelujah”, è venuto a mancare a novembre ad 82 anni. Il suo ultimo album, “You Want It Darker”, è uscito poche settimane prima della sua morte.
Risale invece al giorno di Natale la morte del cantautore britannico George Michael, venuto a mancare nella notte del 25 Dicembre a causa di un arresto cardiaco a soli 53 anni. Diventato famoso prima con il gruppo Wham!, con il quale ha inciso singoli come “Last Christmas” e “Careless Whispers”, Michael ha avuto anche una carriera di successo da solista, con singoli come “Outside”, “Faith” e “Freedom”.

Lasagne zucchine e melanzane

Preparazione:
Per iniziare la preparazione delle lasagne zucchine e melanzane dovete partire proprio dai due ingredienti caratterizzanti di questa ricetta, ovvero dalle zucchine e dalle melanzane. Entrambe, infatti, andranno private delle due estremità, lavate accuratamente e ridotte in fette nel senso della lunghezza. Sia le zucchine che le melanzane andranno fritte in abbondante olio extravergine d’oliva per qualche minuto fino a quando saranno ben dorate da entrambe le parti. Aggiustate di sale e adagiate sia le zucchine che le melanzane su un foglio coperto con carta assorbente così che perdano l’olio in eccesso.
Fatto questo dedicatevi alla preparazione del sugo di pomodoro e della besciamella, se avete intenzione di realizzarle con le vostre mani oppure utilizzatene di già pronti per velocizzare ancora di più la preparazione di questa ricetta.
Fatto questo tutto è pronto per passare alla composizione a strati della vostre lasagne zucchine e melanzane. Prendete una pirofila sporcate il fondo con della besciamella, adagiate un primo strato di lasagne ed aggiungete sopra del sugo di pomodoro e dell’altra besciamella, aggiungete le fette di zucchine e melanzane e coprite con altro formaggio ed altra besciamella.
Aggiungete quindi un altro strato di lasagne e continuate in questo modo fino a quando avrete realizzato tutti gli strati possibili, terminando con della besciamella e del sugo di pomodoro ed un’abbondante spolverizzata di parmigiano reggiano grattugiato.
Le vostre lasagne zucchine e melanzane sono quindi pronte per essere messe in forno preriscaldato a 180°C per all’incirca 45 minuti. Una volta ben gratinate in superficie potranno essere sfornate, lasciate ad intiepidire per una decina di minuti e poi servite ai vostri ospiti.
In alternativa potete preparare delle lasagne alla norma o delle lasagne zucchine e prosciutto cotto.